sabato 10 aprile 2010

QUEL PEZZO DI FERRO




So che è solo un pezzo di ferro che mi porta in giro, ma so anche che al tempo stesso non è “solo” un pezzo di ferro. È “quel pezzo di ferro”, qualcosa in più, è un riflesso di te stesso, rappresenta quello che sei, quello che vuoi. Come affronti la vita. Ti permette di fare una cosa a volte incredibile: semplicemente, andare via. In un attimo ti porta via da tutto, dagli schemi della monotonia, dalla quotidianità che, senza che ce ne accorgiamo, ci svilisce dal profondo, ci abitua ad avere tutto e subito, ci fa apparire come vorremmo e non essere come siamo, che ci fossilizza nelle nostre gabbie. Sembra assurdo che una serie di tubi, ruote ed ingranaggi possano rappresentare tanto, ma è inevitabile che si crei un legame quasi affettivo, soprattutto in chi, abituato come me a viaggiare da solo, vede in lei l’unico contatto con casa e affetti lontani. Subito dopo quel manubrio, davanti a me, si sono susseguite strade e paesaggi talmente diversi e bellissimi da far fatica a ricordarli tutti: la mia Moto è sempre con me, ed io sempre con lei, tra i tornanti, tra le curve, sui rettilinei, negli sterrati, in autostrada, nel bosco, al mare, in montagna, sotto il sole, sotto la pioggia, nella tormenta di neve, mentre penso, mentre rido, mentre piango... Dopo averne passate tante non riesco proprio a vederla solo come il “mezzo” con il quale faccio il Viaggio e supero nuovi orizzonti del mio mondo, è qualcosa in più: è parte attiva del Viaggio, essenza fondamentale “del” e “per” il Viaggio stesso, senza essere seduto lì non potrei provare emozioni così intense. Ne sono sempre più convinto.

BONNE ROUTE.

"da NEL VENTO ARTICO"
CHIOGGIA-VIA BALTICA-VIA KARELIA-NORDKAPP-
VESTERALEN- LOFOTEN-HIGHLANDS-IRLANDA-GALLES-
NORMANDIA
LUGLIO/AGOSTO 2007

Nessun commento:

Posta un commento